"AL DI LA' DEL BUCO" non è mia...ma mi ha toccata dentro!
(IL DISOCCUPATO) Conosco una coppia. Lei fa i turni di pulizia negli uffici grandi del viale in fondo alla città. Lui è un operaio che fa carico e scarico merci. Succede che un giorno lui perde il lavoro. Esubero, riduzione personale, cose così. Allora va da lei e dice che non serve a niente. Lottare non serve proprio a niente. Lei tiene in mano uno strofinaccio asciutto. Lo mette dentro il secchio. Toglie i guanti da lavoro e se lo abbraccia.
Trascorrono così un tempo infinito, mentre lui ricorda quanti sacrifici fatti e lo prende il panico a pensare alle spese, i figli, le bollette da pagare. “Come faremo?” chiede. “Ce la faremo” dice lei.
Nelle storie inventate una coppia così riuscirebbe a resistere, nonostante tutto. Lui avrebbe perfino trovato un altro lavoro e lei lo avrebbe aiutato a farlo.
Nella realtà lui prova a rimediare. Aiuta sua moglie in casa. Passa il tempo a tentare di rendersi utile. Fa dei lavoretti qui e là. Cerca disperatamente un lavoro serio ma non lo trova perché è troppo avanti con l’età e di questi tempi non prendono i giovani, figuriamoci lui.
Nella realtà i figli cominciano a risentire dell’assenza di un altro stipendio, lui sbrocca per un nonnulla, lei ogni tanto perde le staffe perché l’ansia è terribile e tutto il peso economico resta sulle sue spalle. Tenta anche lei di trovare più lavoro ma non lo trova. In pochi mesi finiscono i risparmi. L’aiuto dei parenti scarseggia e poi è umiliante stare a chiedere l’elemosina a chi fa finta di nulla e ti costringe a pietire aiuto. C’è poi chi non può e ogni famiglia ha i suoi guai e come fai a portargli pure il peso tuo.
Lei esce una mattina con il tempo bello. Poco trucco, capelli raccolti, una sciarpa colorata attorno al collo. I ragazzi sono fuori per la scuola e lui resta solo, come sempre.
Ha una espressione strana, quasi contenta, non chiede nulla. Saluta tutti e abbassa gli occhi per non tradire la tristezza. Poi entra dentro, sistema ogni cosa, organizza un angolo con un cappio di fortuna e lì si impicca.
La moglie lo trovò lì a penzolare. Una donna possente, lei, al contrario di lui che era magrissimo. “Sei tutto ossa” gli diceva ridendo “e menomale che tu sei morbida” la prendeva in giro lui. Si preoccupò di farlo scivolare senza fargli troppo male. Lo prese in braccio, come si fa con un bambino. E lo cullava mentre lo portava a letto. Lo adagiò piano e gli risistemò quei pochi capelli rimasti. “Così sembri più giovane… come piace a te” gli disse lei.
Erano in guerra insieme, questi due, e lui la lasciò sola lì a combattere, per troppa fatica di vivere, per fragilità, per pretesa efficienza, forza e potenza poi risolta in tanta umanità. “Come farò ora… amore mio…” e lo accarezzò. “Amore mio…” ripetè. E pianse. Piano.
lo so' che il finale pretende che non si dica che è bellissimo, ma io lo dico lo stesso.
RispondiEliminanon lo so' perchè per un uomo è più umiliante perdere il lavoro...gli psicoanalista e il gioco dei ruoli hanno deciso così, quindi accettiamolo come un dato di fatto.
fanno notizia gli imprenditori che decidono di farla finita...fa' comodo enfatizzare il loro gesto e minimizzare quello della povera gente.
devi farlo in modo eclatante, magari, con una tanica di benzina, o sperare di capitare in un giorno in cui i tg devono riempire lo spazio...altrimenti il povero disoccupato fa' poco notizia, se non per la moglie più robusta di lui che lo adagia sul letto.
hai messo una gran bella cosa, una cosa che prova a ristabilire l'uguaglianza fra le persone, almeno nel loro ultimo gesto.
enzo.
CHE DIRTI GRAZIE ANCHE SE IL MIO MERITO è QUELLO DI AVERLO LETTO...ED ESSENDONE RIMASTA TURBATA ..AVERLO POSTATO...LA DURA REALTA L'EGUAGLIANZA CHE è ANCORA CHIMERA...LA VITA DELLE PERSONE SEMPLICI E ONESTE NON Fà SPETTACOLO...E NON INTERESSA A NESSUNO L'AMORE QUANDO è FORTE PUò DIVENTARE DOLORE..
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