Paulo Coelho
La musica che proveniva dalla casa
Come accadeva sempre la vigilia di Natale, il re invitò il primo ministro a fare una passeggiata. Amava
vedere gli addobbi lungo le strade ma, per evitare che i sudditi scivolassero negli sprechi al fine di compiacerlo, i
due uomini si celavano sotto le vesti di mercanti provenienti da terre lontane.
Passeggiarono per il centro della città, ammirando le ghirlande di luci, i pini, le candele accese sui
gradini delle case, le bancarelle che vendevano regali, gli uomini, le donne e i bambini che camminavano
frettolosamente per raggiungere i parenti e celebrare quella santa sera intorno a una tavola riccamente imbandita.
Sulla via del ritorno, si ritrovarono a passare per il quartiere più misero. Lì, l’ambiente era totalmente
diverso: nessuna luce, nessuna candela, nessun profumo stuzzicante di cibo pronto per essere servito. Lungo la
strada non c’era quasi nessuno. Come capitava tutti gli anni, il re commentò con il ministro che avrebbe dovuto
prestare più attenzione ai poveri del suo regno. Il dignitario annuì, pur sapendo che ben presto quell’argomento
sarebbe stato dimenticato, sepolto sotto la cappa della burocrazia quotidiana, l’approvazione dei bilanci e le
discussioni con i plenipotenziari stranieri.
All’improvviso, i due uomini si accorsero che, da una delle case più miserabili, proveniva il suono di
una musica. Giungeva da una baracca mal costruita, con una miriade di fessure tra le tavole di legno marcio, le
quali lasciavano intravedere ciò che accadeva all’interno – una scena davvero assurda: un vecchio su una sedia a
rotelle che sembrava piangere, una giovane completamente calva che danzava e un ragazzo dallo sguardo triste che
agitava un tamburello e intonava una canzone popolare.
“Vado a vedere che cosa sta succedendo,” disse il re.
Bussò alla porta. Il giovane smise di cantare e di suonare, e andò ad aprire.
“Siamo mercanti in cerca di un posto dove dormire. Abbiamo udito la musica e ci siamo detti che
dovevate essere ancora svegli. Vorremmo chiedervi se è possibile trascorrere la notte da voi.”
“Potrete trovare alloggio in qualche albergo della città, signori. Purtroppo non siamo in grado di
aiutarvi: malgrado la musica, questa casa è colma di tristezza e sofferenza.”
BUONE FESTE A CHI ENTRA IN QUESTO "DIARIO" LA SOLITA SIMO. :)
come vedi anche gli orsetti hanno un cuore, è solo che sono un po' troppo pigri specialmente in questa stagione ma non sapevo avessero poteri telepatici. Ho pensato agli amici e sei comparsa tu, devo farlo piu' spesso... mi viene spesso in mente anche Antonello, puoi portargli i miei saluti e auguri? Vedi di stare bene e di passare giorni in armonia, cerca sorridere sempre mi raccomando. Ciao da GianCarlo.
RispondiEliminache sorpresa cia giancarlo ti saluto volentieri antonello su facebook.....bacioni a te e famiglia
RispondiEliminaciao Simo, avrei preferito risponderti sui commenti del tuo video ma al momento sono ancora lontano da yt... le parole di suor Teresa vanno dritte all'anima,e andrebbero sempre più diffuse con la speranza che vengano colte veramente come messaggio di grande valore. Se la realtà non è come la vogliamo non perdiamoci d'animo e andiamo avanti per la nostra strada, nulla può cambiare i buoni pensieri, non bisogna dimenticare il vero senso della vita. Ti saluto e ti ringrazio nuovamente... ogni bene a te e all'umanità. GianCarlo
Eliminaciao Simo, avrei preferito risponderti sui commenti del tuo video ma al momento sono ancora lontano da yt... le parole di suor Teresa vanno dritte all'anima,e andrebbero sempre più diffuse con la speranza che vengano colte veramente come messaggio di grande valore. Se la realtà non è come la vogliamo non perdiamoci d'animo e andiamo avanti per la nostra strada, nulla può cambiare i buoni pensieri, non bisogna dimenticare il vero senso della vita. Ti saluto e ti ringrazio nuovamente... ogni bene a te e all'umanità. GianCarlo
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