Se mi guardo indietro, mi chiedo davvero come facessi prima. Quando non parlavo perché in certi momenti pure parlare mi sembrava irrispettoso. Quando restavo zitta per paura di aprire una voragine tra me e gli altri. Quando al pensiero di quella voragine mi prendeva la paura e temevo sempre che non avrei retto. Come facevo, vorrei sapere questo, come facevo. Che adesso non trattengo nulla. Che parlare mi sembra il miglior modo per rispettare me stessa e pure gli altri. Perché non c'è irriverenza maggiore della mancanza di trasparenza. E le voragini sono diventate la misura esatta per capire se tra una distanza e l'altra ho voglia di alzare un muro, oppure un ponte. Se ne ho voglia io, non so se è chiaro. Che una volta mica me lo domandavo cosa volessi io. E invece. Invece, mostrami per ciò che sono mi ha reso imbattibile. Ci fossi arrivata prima. Ché quando gli altri vedono realmente come sei, accade qualcosa che li disorienta così tanto, da far emergere anche la loro natura. ...